Ha ancora senso comprare casa a Sharm El Sheikh in usufrutto?

Negli ultimi mesi, sempre più investitori italiani si pongono la stessa domanda: ha ancora senso acquistare una casa o una villa in usufrutto a Sharm El Sheikh, magari con un investimento intorno ai 200.000 euro?

Per rispondere, occorre partire dai numeri e dai fatti.

Prezzi ancora competitivi

Secondo i dati più recenti di Buildix Immobilien, nel 2025 un appartamento o una piccola villa a Sharm El Sheikh, in zone come Nabq Bay, Hadaba o Naama Bay, parte da circa 55.000 dollari e arriva fino a 150–250 mila per le soluzioni indipendenti o fronte mare. Un confronto rapido con il mercato europeo parla da sé: in molte località turistiche del Mediterraneo, 200.000 euro non bastano neppure per un bilocale.

In Italia, ad esempio, con quella cifra si può acquistare un piccolo appartamento in località come Rimini, Gallipoli o Taormina, spesso da ristrutturare e quasi mai con vista mare. A Sharm El Sheikh, invece, la stessa cifra p

È vero: in Egitto gli stranieri acquistano in usufrutto, non in piena proprietà. Ma il rapporto economico resta sorprendente. Con 200.000 euro in Italia si compra la proprietà piena di un immobile di 60–70 metri quadrati; a Sharm, lo stesso importo offre 50 anni di usufrutto rinnovabili per altri 25, su una proprietà di livello superiore. In termini pratici, il costo annuo dell’usufrutto si aggira quindi tra i 2.500 e i 3.000 euro una cifra facilmente compensata anche da un affitto di poche settimane all’anno.

Rendimento e ritorno sull’investimento

Secondo Airbtics 2025, un appartamento affittato a lungo termine a Sharm offre un rendimento medio del 9% annuo, che può salire fino al 15–16% con gli affitti brevi turistici. Tradotto in cifre: una villa da 200.000 euro può generare tra 18.000 e 30.000 euro l’anno di reddito lordo, se gestita in modo efficiente.

Questo significa che, anche restando prudenti, in 15–20 anni l’immobile può ripagarsi completamente da solo, lasciando i decenni successivi come periodo di profitto netto oltre alla naturale rivalutazione del valore dell’immobile. E i dati lo confermano: negli ultimi anni, chi aveva acquistato una proprietà in usufrutto a 20 o 30 mila euro oggi rivende a 70–80 mila, dimostrando una rivalutazione reale e costante.

Un contesto economico più stabile

L’Egitto, oggi, attraversa una fase di stabilità macroeconomica. Secondo Reuters, l’inflazione è scesa all’11,7%, mentre S&P Global ha migliorato il rating del Paese da “B–” a “B”, riconoscendo i progressi nelle riforme economiche e la crescita degli investimenti esteri. Non è un Paese a rischio zero ma rispetto a qualche anno fa, i fondamentali sono molto più solidi. Naturalmente, ogni investimento richiede prudenza: la gestione dell’immobile va affidata a operatori seri, e il rischio cambio può incidere sul rendimento reale.

Conclusione

Rispetto a un conto deposito o a un titolo di Stato europeo che oggi rende l’1 o il 2% annuo, un immobile in usufrutto a Sharm può offrire rendimenti cinque o sei volte superiori, uniti a un bene tangibile e rivalutabile nel tempo. In sintesi, sì ha ancora senso investire a Sharm El Sheikh in usufrutto, purché lo si faccia con consapevolezza, la giusta consulenza legale e una visione di medio-lungo periodo.

È un investimento concreto, che può unire piacere personale, rendita e rivalutazione. E Sharm, con il suo mare, il clima e un’economia turistica in espansione, resta una delle poche località dove i numeri , ancora oggi, sono dalla parte di chi investe.

 

” Lasciamo perdere i pregiudizi: qui non si parla di illusioni, ma di numeri. E i numeri, a Sharm, continuano a tornare. Io lo dico sempre: l’usufrutto non è una truffa, è un’opportunità. Se sai fare i conti, ti accorgi che in quindici anni l’immobile si ripaga da solo. ”

Carla, Founder di Dream Home